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MOZIA

Quali volti nell’aria?
Pirati o mercanti, maghi o scienziati
con formule e amuleti scendono sulla riva?
Quale incantesimo ferma a Mozia
il fluire del tempo?
Forse un vento del Libano
senza memoria ridesta visioni
di un sogno d’Oriente.

Nel Tofet bruciano incenso e timo.
Tanit splende con vesti di porpora
e seni di lino.
Caste fanciulle danzano sulle brezze del mare.
Pan ha sepolto il passato con vigne, alberi e capre.
Nelle luci, nelle ombre tra vasi, anfore e steli
riaffiorano sempre canti orientali.

Oh tu,
feniceo o plebeo, che adagi i tuoi passi
nella piccola isola sospesa e sognante
in remoti millenni,
volgi il pensiero a Colei, fanciulla,
che forse bruciò per te in sacrificio a Tanit.


L’ISOLA DI SAN PANTALEO, L’ANTICA MOZIA
Fondazione G. Whitaker, sotto il Patrocinio dell’Accademia dei Lincei

Le fonti bibliche attestano che fin dal X secolo a.C. i Fenici possedessero navi in grado di sostenere lunghi percorsi. La nascita di un centro urbano a Mozia è databile alla fine del VIII secolo a.C. anche se sono presenti testimonianze d’età preistorica, addirittura risalenti all’Età del Bronzo (XV-XIII a.C).

Avendo loro per primi intrapreso lo sfruttamento dei metalli dell’Iberia e portando l’argento in Grecia, in Asia e presso altri popoli, ottenevano grandi guadagni … e questo favorì la creazione di scali marittimi e nuovi luoghi come fonte d’approviggionamento.

L’Isola di Mozia fu importante colonia dei Cartaginesi, utilizzata come base per le operazioni di scambio e contro gli attacchi provenienti dalla Sicilia. Qui sbarcarono i generali Asdrubale e Amilcare con la loro flotta di trecento triremi e cento navi che trasportavano settantamila soldati, molti cavalieri e carri da guerra.

Il luogo era adatto a sopportare gli assedi, come ricorda Virgilio … et vada dura lego… saxis Lilybeia caecis… (Aaeneis III, 705) riferendosi ai banchi di sabbia ed ai bassi fondali che ne impediscono una facile navigazione e fu così che nel 397 a. C. l’esercito di Dionisio invase la città e fu una strage generale.
Il tiranno di Siracura mosse alla testa dei Siracusani, di mercenari ed alleati, un attacco all’isola che fu conquistata e rasa al suolo.
… Gli scampati ed i sopravvisuti fondarono in prossimità di Capo Lilibeo l’attuale Marsala….

Fu sottratto molto argento, molto oro, vesti preziose e oggetti di valore.
Era stato costruito uno stretto passaggio che univa Mozia alla costa di Birgi, distrutto poi dagli stessi abitanti affinchè i nemici non potessero arrivare a loro, e successivamente ricostruito per il transito dei carri verso la terraferma.

Questa città era situata su un’isola, a sei stadi dalla Sicilia ed era di straordinaria bellezza artistica per il gran numero e l’eleganza delle sue case, dato il benessere degli abitanti….

Essa era circondata da una salda cerchia muraria, da una fossa profonda che la circondava e dalla parte del mare, da lagune che chiudevano l’accesso ai porti , come ci racconta Diodoro Siculo.

Edificata con attenzione la città possedeva inoltre un porto naturale ed uno artificiale, una serie d’edifici religiosi e civili e d’attrezzature industriali e due vaste necropoli.
Delle quattro porte probabili, ne restano visibili due: Porta Nord e Porta Sud.

Il nome sembra accostare il suo significato a metu d’origine accadica nel significato di acqua stagnante.
Mozia: MTW in fenicio come dalle monete della città o MOTUM in greco.